Bracciale tennis: perché questo gioiello di lusso si chiama così? 

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bracciale tennis

Il bracciale tennis è ormai un’icona per quel che riguarda i gioielli di lusso, si tratta infatti di un articolo esclusivo, molto raffinato nel design e soprattutto interamente ricoperto da diamanti.

Un bracciale lussuoso e signorile

Questo bellissimo gioiello, il quale ha una capacità straordinaria di far convivere il lusso con la sobrietà, è molto amato dalle donne, le quali ne apprezzano l’estetica ma anche la sua vestibilità “morbida” e confortevole, tuttavia stanno divenendo sempre più gettonati anche i bracciali tennis da uomo, come quelli visionabili sul sito Crieri.com.

Uno sguardo ad alcune fotografie di questi gioielli, ad ogni modo, può essere più che sufficiente per intuirne le principali peculiarità, ma per quale motivo tali articoli hanno questo nome? Che legame può esserci tra un gioiello di lusso e uno sport quale il tennis?

L’episodio che vide protagonista la tennista Chris Evert

La storia del bracciale tennis, da cui tale oggetto ha preso il suo nome, è molto suggestiva e riguarda proprio questo celebre sport, in particolar modo la celebre tennista Chris Evert.

Chris Evert, la quale è riuscita a costruire un palmares di trofei davvero molto prestigioso nella sua lunga e proficua carriera, era solita scendere in campo con un braccialetto al polso, una cosa piuttosto insolita per chi pratica una disciplina che richiede massimo dinamismo quale il tennis; mentre i tennisti sono soliti indossare i classici polsini, la Evert non aveva remore nello sfoggiare un gioiello di alta classe!

L’episodio da cui nacque il nome “bracciale tennis” risale agli anni Ottanta, esattamente nel 1987, quando Chris Evert era ormai all’apice della sua carriera.

Durante lo svolgimento degli US Open, infatti, la Evert perse il suo braccialetto e i diamanti di cui era ricoperto andarono dispersi sul campo, e nell’occasione l’atleta volle interrompere momentaneamente la sfida affinché tutti i diamanti venissero recuperati.

La scena fu sicuramente molto simpatica: al di là del fatto che, come detto, era piuttosto insolito che un’atleta di livello scendesse in campo con un gioiello così ben visibile, destò curiosità il fatto che una simile sportiva, la quale non avrebbe di certo avuto problemi economici nell’acquistare un nuovo bracciale, chiese di interrompere la partita per recuperare ogni piccola pietra preziosa che si era dispersa sul terreno di gioco.

I giornalisti, ovviamente, non esitarono nel porle questo quesito, e lei dichiarò che quel bracciale era una sorta di portafortuna e che, di conseguenza, non era disposta a rinunciarvi, neppure durante una partita.

D’altronde capita a tutti di instaurare una sorta di legame affettivo con un oggetto, ancor di più se si tratta di un articolo indossabile come può essere appunto un gioiello, di conseguenza il comportamento dell’atleta non fu di certo assurdo.

Un grande richiamo mediatico

Quell’episodio ebbe molto richiamo mediatico, essendo stato obiettivamente molto singolare, e da lì nacque appunto la denominazione “tennis bracelet”, bracciale tennis appunto, che oggi è diventata estremamente diffusa nel mondo dell’oreficeria.

A questo punto, la domanda sorge spontanea: ma che tipo di bracciale indossava la tennista durante il suo match di US Open? Si trattava esattamente di un bracciale rivière di diamanti bianchi che, come scritto anche su Wikipedia, era stato disegnato dal gioielliere egiziano George Bedewi.