Gianni Versace: bio dello stilista italiano nel post a cura di Lusso Mag
L’uomo che ha reso immortale lo stile italiano nel mondo, ha imparato a cucire quando era ancora un bambino. Avrebbe girato tutto il pianeta, ma sembrava non dover avere un futuro fuori dalla sua Calabria. Gianni Versace è oggi un simbolo indiscutibile della grande moda italiana, e quel che ha ottenuto con enormi sacrifici – e con una morte ingiusta – continua a celebrare il suo nome, grazie ai fratelli che hanno preso le redini di una azienda considerata patrimonio nazionale, anche se ultimamente ceduta dagli stessi.
In questo post a cura di Lusso Mag e dedicato agli stilisti famosi, ripercorriamo la vita dello stilista italiano, fino al momento dell’uccisione avvenuta nel 1997 ad opera di Andrew Cunanan, un furioso omicida che ha stroncato la carriera in ascesa di uno dei massimi esponenti del made in Italy nel mondo della moda.
Indice dei Contenuti
Da Reggio Calabria a Milano
Giovanni Maria Versace nasce a Reggio Calabria il 2 dicembre del 1946.
Affascinato sin da piccolo dal lavoro della madre, sarta, impara a cucire sotto la sua guida e crea i primissimi abiti nel suo atelier mentre frequenta il liceo. Non porta mai a termine gli studi e, non ancora venticinquenne, si trasferisce a Milano per lavorare come disegnatore di moda.
Inizia la sua carriera proprio lavorando nell’atelier della madre in via Tommaso Gulli nei pressi del Duomo, dove per alcuni anni è stata situata la boutique Versace.
Nel giro di due anni è già in grado di presentare la propria collezione: è il 1978, e da quel momento in poi sarà una carriera travolgente, accompagnato sempre dai fratelli Donatella e Santo, senza mai però dimenticare le sue origini, dalle quali prende spunto per le sue collezioni.
Come rivela in un’intervista concessa nel 1992:
Reggio è il regno dove è cominciata la favola della mia vita: la sartoria di mia madre, la boutique d’Alta Moda. Il luogo dove, da piccolo, cominciai ad apprezzare l’Iliade, l’Odissea, l’Eneide, dove ho cominciato a respirare l’arte della Magna Grecia.
Le preziose collaborazioni
L’incontro con l’amico e fotografo Richard Avedon gli apre le porte delle passerelle più importanti del mondo. Le foto di Avedon esaltano i suoi abiti e viene scoperto da Parigi, Londra e New York come rivelazione della nuova moda negli anni Ottanta. Ma quella con Avedon non è l’unica preziosa collaborazione di Versace.
Ha infatti contatti con personaggi illustri nel mondo del teatro e dell’arte: ad esempio al Teatro La Scala per il quale disegna molti abiti di scena; collabora anche col Padiglione dell’Arte Contemporanea di Milano e con il Royal Victoria and Albert Museum di Londra.
Il suo successo non passa di certo inosservato: nel 1986 l’allora Presidente della Repubblica Italiana, Francesco Cossiga, conferisce a Gianni Versace il titolo di Commendatore della Repubblica Italiana, mentre il National Field Museum di Chicago presenta una mostra retrospettiva sul lavoro di Versace dell’ultimo decennio.
Versace diventa così famoso anche oltre oceano, ed è pronto per lo sbarco negli States.
Il suo nome e le sue creazioni moda diventano un’onda che travolge tutto il mondo e anche i personaggi famosi – artisti, attori, politici – vogliono “vestire Versace”.
L’esordio negli Stati Uniti
Nel 1995, grazie a una linea nuovissima pensata solo per i giovani, Versace esordisce negli Stati Uniti.
Sulle passerelle di New York sfila la moda giovane di Versus, indossata dalle migliori top model del momento (Carla Bruni, Claudia Schiffer, Naomi Campbell…) e riproposta ovunque dai più grandi fotografi con cui Versace collabora sempre.
Il successo diventa consacrazione: Versace non è più solo un nome ma un marchio globale, un’azienda che frutta guadagni e prestigio.
L’amicizia con la cantante Madonna, che indossa sempre i suoi capi firmati, ne determina l’elevazione a mito della moda italiana ed internazionale.
La sua villa milionaria di Miami è il rifugio in cui tutto il mondo viene vestito dalle mani dello stilista calabrese. Ma proprio questa villa sarà anche il luogo della tragedia che da lì a poco sconvolgerà il mondo della famiglia Versace e di tutta la moda.
Vita privata di Gianni Versace
Apertamente omosessuale, Gianni Versace è stato legato fino al momento della morte allo stilista ed ex modello Antonio D’Amico.
I due trascorrevano insieme alcuni momenti di vacanza, a Miami oppure in Italia.
Proprio a Miami, Versace acquista una grande villa degli anni Trenta affacciata sull’oceano, “Casa Casuarina”, che viene acquistata nel 1992 per ben 10 milioni di dollari, e ristrutturata per altri 33 milioni.
La villa Versace di Miami è uno spettacolo per gli occhi, in cui arte, moda e gusto si incontrano, secondo lo stile dello stilista italiano, che replica quanto fatto nella moda con le sue ultime collezioni dedicata alla Magna Grecia anche a casa propria.
Gianni Versace morte
Gianni Versace viene ucciso a colpi di pistola il 15 luglio 1997. L’assassino è un serial killer molto temuto nell’ambiente omosessuale, appunto come accennato in precedenza Andrew Cunanan, che forse aveva avuto contatti con Versace, sotto falsa identità, proprio per il suo orientamento. Sta di fatto che dopo una corsa omicida fatta di assassinii, questo spietato killer purtroppo uccide anche lo stilista e proprio fuori casa sua.
Successivamente in seguito ad un fuga solitaria, Andrew Cunanan si uccide con un colpo di pistola.
Moriva con Versace “lo stilista che ha liberato l’Italia dal conformismo”, come disse l’amico Zeffirelli al suo funerale.
Gianni Versace testamento
L’enorme eredità di questo stilista italiano, inimitabile, venne raccolta immediatamente dai fratelli, Santo e Donatella, grazie ai quali l’azienda ha continuato a produrre moda eccellente. L’abilità di Gianni è infatti un dono di famiglia e, sebbene in modo diverso, anche i fratelli hanno dimostrato di saper rivoluzionare il mondo della moda verso il futuro.
Alla sua morte, secondo quanto riferito all’epoca dei fatti dal quotidiano “La Repubblica“, l’intera eredità di Versace venne donata alla nipote, figlia di Donatella, al nipote e all’ex compagno. Infatti la nipote diventa erede di una grossa fortuna: il 50% dell’intero gruppo, cioè la quota nella holding capofila controllata da Gianni Versace; il suo ex compagno di una vita garantisce un assegno per l’epoca di 50 milioni al mese e il diritto di vivere nelle splendide case di Milano, Miami e New York; il nipote invece ottiene invece in eredità alcune opere d’arte collezionate da Versace negli anni, tra cui i quadri di Leger e Picasso.
La Maison Versace è ceduta al Gruppo Capri Holding
Nel settembre 2018 l’azienda Versace è ceduta al gruppo Michael Kors Limited e nel gennaio 2019, la Gianni Versace S.r.l. è entrata a far parte del gruppo Capri Holdings Limited, creando un nuovo gruppo del lusso assieme a Michael Kors e Jimmy Choo. Finisce così un’epoca, che però non sarà mai dimenticata e che vivrà sempre con le creazioni di Gianni e con le collezioni future della casa di moda.
Il nostro post dedicato alla vita di Gianni Versace e alle sue creazioni moda che hanno fatto impazzire tutti gli appassionati di moda e lusso, termina qui. Alla prossima con i post a cura di Lusso Mag!