Una postazione lavoro in casa? Si può fare!

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postazione da lavoro in casa foto

Se c’è una cosa che questi difficilissimi due anni ci hanno insegnato è che, per molte professioni, la necessità di andare in studio o in ufficio non è più una questione dirimente. Grazie allo smart working e a internet, moltissimi lavoratori hanno potuto far fronte all’impossibilità fisica di uscire da casa a causa delle restrizioni sperimentando, in non pochi casi, un migliore bilanciamento tra vita e lavoro, meno stress dovuto al pendolarismo e, non di rado, anche una maggiore produttività. Certo, non per tutti è stato facile: famiglie numerose, case piccole con pochi metri quadri e spazi non sempre adeguati hanno reso un’impresa anche solo dotarsi di una postazione con un tavolo e una sedia ergonomica, ma a livello generale sono molti i lavoratori che hanno approfittato delle condizioni imposte dalla pandemia per sperimentare una migliore condizione lavorativa.

Per tutti coloro che ancora non hanno potuto approntare al meglio la loro postazione lavorativa in casa, se non adibire addirittura una stanza a studio, consigliamo la lettura delle prossime righe, in cui daremo qualche dritta su ciò che bisogna tenere in considerazione per lavorare al meglio da casa.

Qualche consiglio per una postazione di lavoro casalinga ottimale

Non diamo per scontata la qualità della connessione internet: dovremo avere a che fare con otto ore di navigazione, con riunioni e meeting online, programmi su cui lavorare in condivisione via Cloud e così via. Una connessione veloce e solida che non vi lasci a piedi proprio mentre il capo sta facendo un importantissimo briefing è necessaria. Di conseguenza, cercate di posizionarvi il più vicino possibile al router.

Comfort logistico: è fondamentale che la stanza in cui lavorerete goda di una buona illuminazione naturale ma anche che sia provvista di una luce artificiale calda e confortevole, il più possibile riposante per gli occhi. Anche l’aerazione è ovviamente decisiva: badate di aprire le finestre per qualche minuto ogni due ore anche se è il più gelido degli inverni, per non fare stagnare l’aria.

Passiamo alla postazione di lavoro. Detto dell’importanza elevatissima di una sedia ergonomica, che vi terrà alla larga dalle fastidiose irritazioni al nervo sciatico che paiono essere la “malattia degli smart worker”, per la non sempre corretta postura con cui lavoriamo, non trascurate anche altri complementi di lavoro che sono, sempre dal punto di vista fisioterapico, preziosissimi. Un poggiapiedi, per esempio, nonché quei non sempre bellissimi all’occhio ma d’altra parte efficaci supporti per appoggiare la tastiera del PC o il laptop, in modo da tenerlo in posizione più elevata, più in linea con gli occhi e quindi in una posizione più sana per la schiena.

Anche mouse e tastiere sono importantissimi. Non saranno il massimo dell’estetica, ma quelle buffe tastiere ergonomiche dalla superficie curva che spesso vediamo negli uffici hanno una funzione notevole nel farci lavorare con una migliore postura delle spalle e delle braccia, evitandoci spiacevoli noie nervose e muscolari.

Infine, la condizione ideale è quella di poter lavorare in una sala diversa dal soggiorno o dalla camera da letto. Siccome non tutti però abbiamo la fortuna di poterlo fare, è importante prendersi il tempo di passare qualche minuto ogni 2-3 ore all’aperto, che sia sul balcone, in cortile o facendo due passi nella via sotto casa.