La marcatura dell’oro è un’operazione che non solo non compromette il valore del metallo prezioso, ma anzi contribuisce ad aumentarlo. Che si tratti di accessori a scopo ornamentale o di lingotti, per altro, la marcatura dell’oro, così come la marcatura dei metalli preziosi in generale, è prima di tutto un obbligo di legge da cui non ci si può sottrarre. La marcatura serve a indicare, fra l’altro, chi è il soggetto che immette l’oggetto sul mercato; in altre parole permette di identificare il responsabile dell’importazione o della fabbricazione. Peraltro, l’oro può essere rifuso in qualunque momento, e così avere nuova vita, magari venendo rimodellato in un oggetto del tutto diverso ma in ogni caso di grande valore.
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I lingotti d’oro marcati: quali informazioni vanno riportate
Secondo la legge tutti i lingotti d’oro, a prescindere dalle loro dimensioni, prima di poter essere introdotti sul mercato devono essere serializzati e marcati. La tracciabilità è indispensabile per motivi di sicurezza, oltre che per una questione di modifica. A disciplinare il tutto sono le norme previste dal London Bullion Market, che è il mercato di Londra che si occupa di oro e argento. La marcatura deve fornire informazioni come il codice di matricola e la provenienza dei lingotti, ma anche l’indicazione del produttore e quella del peso. Come si può ben intuire, è essenziale che la stampigliatura o la marcatura dei lingotti non alterino minimamente il prodotto, né in termini di peso né dal punto di vista della forma.
Quali tecniche vengono usate per la marcatura dell’oro
Proprio per la necessità che abbiamo appena messo in evidenza, i soli sistemi di marcatura per l’oro consentiti sono quelli che non compromettono in alcun modo le dimensioni e le altre caratteristiche fondamentali dei lingotti e degli oggetti realizzati con questo materiale prezioso. Sul mercato si possono trovare differenti tecnologie di marcature, ma fra tutte ce ne sono 4 che più di ogni altra si dimostrano adeguate ai lingotti d’oro: la marcatura laser, quella a striscio, quella a micropunti e quella a battuta.
Come scegliere il sistema di marcatura giusto per gli oggetti in oro
La marcatura a battuta rappresenta il metodo più profondo e rapido, ma anche il più conveniente dal punto di vista economico, quando si deve intervenire su un lingotto d’oro. Secondo questa tecnica, vengono usati dei numeratori per serializzare l’oggetto, e la macchina può essere movimentata in modalità manuale o pneumatica. Una soluzione alternativa è rappresentata dalla tecnologia a micropunti, che funziona attraverso un software che gestisce tutta la marcatura. Si tratta di un procedimento elettronico, che garantisce una marcatura superficiale, continua o profonda a seconda delle necessità. La marcatura a striscio, invece, va bene unicamente per quei lingotti che hanno una superficie levigata e piatta; il suo funzionamento dipende da una punta che genera un tratto continuo sulla superficie che deve essere marcata. Infine, c’è la marcatura laser, che – a differenza di quel che avviene per altri materiali – è poco usata per marcare gli oggetti in oro. Anche in questo caso abbiamo a che fare con una tecnologia che viene governata attraverso un software, il che ne assicura la totale flessibilità. Il problema principale del laser, quando si parla di marcatura di lingotti d’oro, riguarda il fatto che la sua azione causa l’evaporazione del materiale, e ciò può provocare una riduzione di peso.
La marcatura laser: come funziona e quali vantaggi offre
Ciò non toglie che la marcatura a laser, grazie alle innovazioni più recenti, stia comunque guadagnando un ruolo sempre più importante, anche per i vantaggi che è in grado di assicurare: per esempio una precisione di incisione più elevata, ma anche una migliore leggibilità e tempi più rapidi. Ecco perché diverse imprese orafe hanno deciso di passare dalla punzonatura meccanica, effettuata con la micropercussione, alla marcatura laser. Quest’ultima funziona per mezzo di un fascio di luce laser, che viene diretto contro la superficie oggetto di lavorazione. Il lavoro viene svolto in base alle indicazioni contenute nel Token USB in cui sono conservate le impronte che devono essere impresse nel corso dell’attività di marcatura.
Gli altri metalli preziosi devono essere marcati?
L’oro non è il solo metallo prezioso che si può marcare; la stessa operazione può essere effettuata anche con altri oggetti che sono realizzati in lega di metallo prezioso, come per esempio l’argento, il palladio e il platino. Lo scopo è sempre lo stesso, che si tratti di lingotti d’oro o di orecchini di argento: la marcatura serve a mettere a disposizione dei consumatori e del mercato tutte le informazioni che riguardano il titolo, indicato in millesimi, del metallo prezioso usato nella lega. La marcatura legale obbligatoria include il marchio del titolo della lega e quello di identificazione. In ogni caso si possono aggiungere delle marcature supplementari, utili per identificare l’impresa distributrice o quella produttrice.